Approvato il primo piano regolatore intercomunale tra le amministrazioni di Castel Viscardo, Allerona e Castel Giorgio
Il Comune di Castel Viscardo ha approvato in questi giorni il nuovo Piano Regolatore Generale Operativo. Si tratta di un progetto che racchiude al suo interno il futuro del territorio comunale per i prossimi dieci anni.
Un particolare da sottolineare è che si tratta del primo piano regolatore intercomunale condiviso con le amministrazioni comunali di Castel Viscardo, Castelgiorgio e Allerona di convenzionarsi e redigere insieme un piano intercomunale. Una volontà, questa, mossa dalla necessità di pianificare un territorio di oltre settemila abitanti che vivono in aree contigue e per molti aspetti similari, e che devono avere norme condivise e una disciplina edilizia e urbanistica omogenea.
“E’ un atto fondamentale – ha affermato il sindaco di Castel Viscardo, Massimo Tiracorrendo, – che è stato partecipato sia con la cittadinanza in sede di programmazione con assemblee in ogni centro abitato, sia con la Giunta, i Consiglieri Comunali, le Commissioni Consiliari. Questo momento così importante per un territorio così omogeneo come Castel Viscardo, Castel Giorgio ed Allerona, è stato affrontato con serietà e in maniera analitica, individuando le priorità e le necessità per uno sviluppo organico compatibile e sostenibile di una vasta area, strategica rispetto alla sua posizione geografica a confine con altre Regioni.”
La pianificazione intercomunale ha permesso infatti la valorizzazione delle peculiarità di ciascun territorio, facendone emergere i punti di forza che sono stati posti alla base di una crescita socio-economica sostenibile.
“Il PRGO approvato ci consente insomma di superare la pianificazione comunale prevista dall’ormai obsoleto Programma di Fabbricazione e dotarci a livello tecnico ed istituzionale, di uno strumento attuale, aggiornato e sostenibile” ha commentato il Sindaco.
Le previsioni di sviluppo sono effettuate con concretezza, prevedendo ad esempio il potenziamento dei poli produttivi esistenti in quanto gli attuali comparti sono completamente saturi e con la consapevolezza che in un’ottica di programmazione occorre intercettare le potenziali richieste di un “mercato ponte” che utilizza questi territori come zona di scambio tra l’Orvietano e la costa laziale e toscana.
Per quanto riguarda il quadro demografico, il Piano cerca di conferire nuova propulsione alla capacità di accoglienza di questo territorio e in considerazione che le zone omogenee Residenziali B di completamento esistenti,per la tipologia tipica costruttiva della zona hanno volumetrie residue molto lontane dall’effettiva possibilità di attuazione, si è pianificata la previsione di nuovi comparti di espansione abitativa sicuramente “contenuti” nelle prospettive demografiche del territorio comunale.
Anche per quello che riguarda i borghi rurali, si è cercato di rimanere con i piedi per terra, prevedendone solo quelli originati da vecchi insediamenti presenti in zone agricole, e consentendo piccole premialità volumetriche, al fine di evitarne l’abbandono.
Per quanto concerne la valorizzazione dell’economia turistica si è cercato di pianificare lo sviluppo di diversi tipi di turismo (turismo naturalistico-ambientale, turismo culturale, turismo enogastronomico, turismo del benessere – legato alle attività termali – turismo legato alle attività sportive, ricreative e del tempo libero).
Si prevede lo sviluppo e la diversificazione nel territorio di attività turistico ricettive (agriturismo, country houses, bed and breakfast, ecc.), tramite anche il riuso del patrimonio edilizio rurale non più utilizzato per la produzione agricola, situato soprattutto nelle frazioni e nei satelliti del territorio comunale e potenzialmente utilizzabile per la nascita di piccoli Borghi Turistici che permettono la fruizione integrata nelle biodiversità dell’ecosistema comunale.
Riassumendo, il nuovo Prgo si fonda, quindi, su alcuni aspetti fondamentali:
- Sviluppo ecp-sostenibile;
- garantisce una crescita urbana omogenea;
- sono previste solo limitate espansioni rispetto a quelle esistenti ponendo attenzione alle potenzialità agricole contenendo il consumo di suolo;
- il commercio trova spazio nel nuovo piano privilegiando il commercio di vicinato;
- rimane inalterata la filosofia di rifiutare insediamenti dei grandi centri commerciali sul territorio,
- parchi pubblici: nel nuovo strumento urbanistico si ribadisce il concetto di non realizzare piccole zone a verde, che sono ingestibili, ma di contro individuare aree che permettono attività sportive, spazi di gioco ecc…;
inoltre è previsto l’Albergo Diffuso che vuole offrire ai turisti l’esperienza di socialità del centro storico di un paese, ospitando in case e/o camere messe a disposizione della popolazione, non distanti dal “cuore” dell’albergo diffuso che sarà l’edificio nel quale sono situati la reception, l’area ristoro e gli ambienti comuni.
da Orvietosi.it