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A Castel Viscardo il Museo Multimediale delle Terre Cotte

Rinnovare un museo nel corso dei tempi che corriamo, con piccoli accorgimenti e nuova multimedialità, potrebbe intendersi per i più come una intenzione anacronistica, fuori dagli schemi del necessario. Se si tratta per giunta di un piccolo museo, in corrispettiva realtà, vediamo come spesso tanti sforzi rischino di rimanere vaghi o non capiti.

In questa avventura, consapevole della validità della cultura locale e dello scopo della nuova istallazione, il Comune di Castel Viscardo ha scelto di cavalcare l’onda contraria, immergendosi in un nuovo tentativo di allestimento del suo Museo Multimediale delle Terrecotte (mai così multimediale), specchio di una realtà e di una cultura locale che ripercorrono i secoli in un legame indissolubile con l’artigianato manifatturiero laterizio del quale nel paese si hanno notizie ininterrotte, documenti alla mano, almeno dal Cinquecento, quando ancora spadroneggiavano nel territorio i Monaldeschi della Cervara.

Proprio questo connubio e la certezza che dalla tradizione locale possa (ri)trovarsi la strada o, almeno, delle nuove risposte alle tante domande del tempo odierno, anche grazie al contributo della Regione Umbria, il Comune di Castel Viscardo ha rinnovato ed implementato l’allestimento del Museo Multimediale delle Terrecotte, allo scopo di valorizzare la tradizione del cotto fatto a mano ininterrotta dalla metà del XVI secolo. Il percorso museale prevede la ricostruzione del luogo di lavoro di una fornace e di una parte di un pozzo per la cottura del laterizio. Si può assistere alla visione di un filmato esplicativo in cui è raccontata la storia del paese, delle fornaci di mattoni e delle manifatture perdute di vasi, stoviglie e immagini sacre (le cosiddette “madonnelle”). Un secondo filmato in 3D ricostruisce la storia del borgo, dalle prima torre e insediamento intorno alle proprietà di Viscardo Ranieri (fine del XIII secolo), sino al “tardo incastellamento”, allo sviluppo del borgo e alla distruzione novecentesca delle vecchie case all’interno del perimetro più stretto del castello che torna di nuovo, grazie la tecnologia, a riscoprire vie e luoghi ormai perduti dall’indiscriminata autoreferenzialità di tempo fascista.

All’interno del museo è, inoltre, allestito un laboratorio nel quale si organizzano periodicamente corsi di manipolazione dell’argilla ed è possibile, su richiesta, organizzare attività specifiche.

Durante il mese di agosto sarà possibile effettuare delle visite guidata al Museo prenotando ai numeri: 329.2081122 o 328.1527119 o al Comune di Castel Viscardo: 0763.361010, int. 6.

da Orvietosi.it

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